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Teiere in terracotta
La terracotta cinese è la madre di tutte le teiere. Si narra infatti che i primi accessori utilizzati per la preparazione del rito del tè siano stati proprio di terracotta.
Un materiale povero, costituito da un impasto di argilla cotto a una temperatura di 980-990 °C dal colore rossastro per la presenza di sostanze ferrose, ma dalle qualità eccellenti. Infatti una teiera in terracotta, grazie alla sua porosità, ha la capacità di assorbire il sapore delle foglie di tè mantenendo una “memoria gustativa” e, una volta entrata in simbiosi con il suo tè, di regalare un’esperienza sensoriale strepitosa!
Secondo la leggenda, dopo decenni di utilizzo, una teiera in terracotta ricorda talmente l’aroma del suo tè che si potrebbe prepararlo con la sola aggiunta di acqua calda.
Ecco perché ogni teiera di terracotta dovrebbe ospitare un solo tipo di tè ed essere lavata solo con acqua calda, mai con il sapone, ed asciugata all'aria.
La Terracotta di qualità migliore e più famosa al mondo è la Yixing, dalla zona di estrazione nella provincia di Jiangsu in Cina, riconoscibile perché sottilissima, serica al tatto e decisamente meno porosa rispetto alla terracotta classica, capace di diminuire l’astringenza e l’amarezza dell’infuso e, per i tè giapponesi, di aumentare l’umami.
Le teiere Yixing più pregiate sono delle vere opere d'arte realizzate a mano con attrezzi di bambù attraverso tecniche tramandate da secoli di padre in figlio.
La teiera in terracotta è il non plus ultra degli strumenti da tè tradizionali, quella che permette al tè di dare il meglio di sé.
Provare per credere!
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Tipica teiera in terracotta rossa da 1 lt con filtro interno incorporato nel beccuccio per trattenere le foglie sfuse del tè in infusione.
La peculiarità di questa teiera risiede nel manico laterale, posizionato a 90°, che permette un ottimo bilanciamento e una buona manipolazione quando la teiera è piena e quindi pesante.
La teiera con il manico laterale nasce in Cina durante la dinastia Song per poi diffondersi in Giappone, molto tempo dopo, prendendo il nome di “Kyusu”.